Papa Francesco replica a quanti della chiesa lo accusano di eresia.
“Alcuni sostengono che sotto l’Amoris laetitia non c’è una morale cattolica o, quantomeno, non è una morale sicura – spiega Bergoglio – su questo voglio ribadire con chiarezza che la morale dell’Amoris laetitia è tomista, ed è quella del grande Tommaso”.
Francesco si riferisce alla “correzione formale” che gli era stata consegnata l’11 agosto scorso con la richiesta di correggere i presunti errori contenuti nell’esortazione post-sinodale.
Lo scorso 10 settembre papa Francesco parlando ai gesuiti della Colombia, durante l’incontro a porte chiuse, che si è tenuto a Cartagena, ha posto al centro del discorso proprio la stroncatura del documento, sottoscritto da monsignor Bernard Fellay, superiore della Fraternità San Pio X, e da teologi come monsignor Antonio Livi e padre Serafino Lanzetta. “Sento – ha detto il Pontefice, secondo quanto riportato dalla Civiltà Cattolica – molti commenti, rispettabili, perché detti da figli di Dio, ma sbagliati, sull’Esortazione apostolica post-sinodale. Per capire l’Amoris laetitia bisogna leggerla da cima a fondo. A cominciare dal primo capitolo, per continuare con il secondo e così via… e riflettere. E leggere che cosa si è detto nel Sinodo”.
Bergoglio ha suggerito ai confratelli di “parlarne con un grande teologo, tra i migliori di oggi e tra i più maturi, il cardinal Schonborn”. “Questo – ha concluso il Santo Padre – voglio dirlo perché aiutiate le persone che credono che la morale sia pura casistica. Aiutatele a rendersi conto che il grande Tommaso possiede una grandissima ricchezza, capace ancora oggi di ispirarci. Ma in ginocchio, sempre in ginocchio”.